La Costituzione della Repubblica Italiana recita all'Art. 9:
La Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.

domenica 9 settembre 2007

Laika, i comitati ricorrono a Napolitano

La Repubblica di Firenze, 09/09/2007

Dopo il caso Monticchiello le contestazioni sulla variante "investono le politiche della Toscana"

Sarà addirittura il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, a doversi occupare del «caso Laika», il nuovo insediamento industriale previsto da una variante a San Casciano Val di Pesa ma contestato dagli ambientalisti. Le associazioni riunite nel «Coordinamento contro la variante Laika» hanno infatti presentato un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica per contestare la legittimità amministrativa degli atti che hanno portato Regione Toscana, Provincia di Firenze e Comune di San Casciano ad una scelta che gli ambientalisti reputano sbagliata.

Il ricorso al capo dello Stato viene motivato in base al fatto che il «"caso Laika" non può essere considerato soltanto una questione locale, ma va visto nel quadro della contestazione radicale della politica urbanistica in Toscana portata avanti in questi ultimi mesi dalla "Rete dei Comitati per la difesa del Territorio" e che ha trovato il dovuto rilievo sulla stampa nazionale dopo il "caso Monticchiello"».

Con il ricorso le associazioni ambientaliste chiantigiane intendono sollevare una questione di legittimità degli atti in sede di giustizia amministrativa, in quanto ritengono insussistenti i motivi di interesse pubblico, non valutati i reali effetti ambientali dell´intervento, nonché violate le stesse norme regionali sul governo del territorio.

«L´intera variante urbanistica - si legge in una nota del Coordinamento - si presenta come una vera e propria legittimazione a posteriori di una scelta operata con modalità discutibili, ad esclusivo vantaggio dell´azienda proponente, mentre il danno complessivo che ne deriverebbe all´ambiente, al paesaggio, all´interesse collettivo e alle potenzialità economiche del territorio non è stato per nulla valutato dagli organismi competenti».

Il ricorso è firmato da Roberto della Seta, presidente nazionale di Legambiente, Stefano Leoni, vice presidente nazionale del Wwf e da Giovanni Ricasoli-Firidolfi, presidente della Fondazione per la tutela del territorio del Chianti Classico.

«L´impegno diretto di esponenti nazionali delle associazioni ambientaliste - scrive il Coordinamento - testimonia della importanza e del carattere esemplare che riveste tale vertenza, in una situazione nella quale le amministrazioni locali sono prese da una insana "febbre del mattone"».

sabato 7 aprile 2007

San Casciano Laika raccoglie solo proteste

Andrea Ciappi, La Nazione Firenze, 07-04-07

Esposto alla Corte dei Conti: «Spese inutili dal Comune»

A Ponterotto, sotto il tetto non ancora costruito di Laika, non si può certo dire che vi sia ‘siccità’: piovono tegole. L’ultima si è materializzata ieri sottoforma di un esposto alla Corte dei Conti da parte di Legambiente ‘Il Passignano’, Wwf sezione Firenze, Italia Nostra, Associazione per la tutela dell’Ambiente di S.Casciano, ‘Amat’ Montespertoli, Fondazione per la tutela del Chianti Classico.

Le stesse firme avevano siglato l’esposto alla Procura della Repubblica sull’iter della variante. Perché coinvolgere la Corte dei Conti? «Per una consulenza su Laika del Comune di S.Casciano» spiegano i firmatari.

SOTTOACCUSA
Contestata un consulenza esosa richiesta nel 2004 ad un professionista

Che nella serata di ieri precisano con un documento: «S.Casciano ha dato nel novembre 2004 un incarico di consulenza ad un professionista, del quale non mettiamo assolutamente in discussione né l’operato né l’onestà – viene, puntualizzato - al fine di ‘controllare l’operato’ dei progettisti incaricati da Laika per avere una certa qualità del progetto edilizio.

Questo in una fase nella quale la variante non era neppure adottata, e in un momento nel quale non era neanche stata attuata la valutazione integrata sulla sostenibilità dell’intervento stesso (gennaio 2006).

QUINDI, in nome di un presunto interesse pubblico, prima ancora di aver concluso l’iter urbanistico di una variante si affianca ai progettisti privati un professionista pagato dal Comune con soldi pubblici per
garantirsi che il progetto edilizio non sia troppo impattante».

TRE ANNI FA, essendoci una specifica delibera di giunta, La Nazione si occupò di questa consulenza: il Comune l’aveva attivata per avere un quadro il più possibile preciso e completo in una situazione che si prefigurava complessa dovendosi trasferire lo stabilimento dell’azienda leader per i caravan da Sambuca a Ponterotto.

OGGI la variante è passata al vaglio dell’amministrazione sancascianese e della commissione ambiente della Provincia. Sono però pendenti i due esposti: quello alla Procura, e l’ultimo di ieri alla Corte dei Conti.

martedì 6 marzo 2007

Verdi contro la variante Laika di S.Casciano

Comunicato stampa, 6/3/2007

Verdi contro la variante Laika di S.Casciano appena approvata dal Consiglio Comunale
Appello ai Verdi tedeschi e sostegno alle posizioni delle associazioni

I Verdi sono l'unica forza di centrosinistra a dichiararsi contrari alla variante Laika, considerandola uno scempio ambientale e contemporaneamente una presa di giro ai danni dei lavoratori, che non hanno le giuste e reali garanzie di occupazione, nonostante le rassicurazioni dell'amministrazione di S.Casciano.

'Per questo', dichiarano Luca Ragazzo, Capogruppo dei Verdi in Consiglio Provinciale e Mauro Romanelli, portavoce regionale dei Verdi, 'sosteniamo pienamente la presa di posizione delle associazioni e dei comitati, Legambiente Il Passignano, WWF sez. Firenze, Italia Nostra, associazione per la tutela dell'ambiente di San Casciano, AMAT Montespertoli, Fondazione per la Tutela del Chianti Classico'.

'Ci ritroviamo pienamente nelle loro riflessioni che evidenziano quanto la contrapposizione tra valori ambientali e valori economici-lavorativi sia fasulla e strumentale. Operazioni come quella della Laika a San Casciano o l'inceneritore di Rufina, sito in una zona ad alto pregio paesaggistico e con prodotti DOC e biologici, sono un vero suicidio economico a fronte del dubbio beneficio di insediamenti industriali che oggi ci sono e che domani potrebbero non esserci più, magari perché trasferiti in Romania o in Cina'.

'Annunciamo perciò', concludono Ragazzo e Romanelli, 'che manderemo il testo dell'appello contro la variante Laika ai Verdi tedeschi, accompagnandolo con una nostra lettera: speriamo che con uno sforzo congiunto che va dal Chianti Fiorentino alla Germania (dove risiede la ditta madre) i Verdi possano far luce sulle reali strategie aziendali del gruppo Laika e su quanto realmente l'azienda punti sul nuovo stabilimento'.

Luca Ragazzo, Capogruppo dei Verdi in Consiglio Provinciale.
Mauro Romanelli, Portavoce regionale Verdi della Toscana

giovedì 1 marzo 2007

Caso Laika, per gli ambientalisti è 'speculazione immobiliare'

Greenreport, 01/03/2007

SAN CASCIANO (Firenze). Ieri il consiglio comunale di San Casciano ha approvato a maggioranza la variante Laika. Una decisione annunciata da tempo, nonostante la lunga battaglia delle associazioni ambientaliste che anche in quest’ultimo atto istituzionale segnalano le ennesime sorprese negative da parte dell’azienda.

«All’azienda era stata richiesta la visione del tanto propagandato piano industriale di Laika – si legge nella nota a firma di Legambiente “Il Passignano”, Wwf sezione Firenze, Italia Nostra, Ascta, Amat, fondazione per la tutela del chianti classico - che dovrebbe garantire i benefici sull’occupazione derivanti da questa cementificazione. L’azienda ha risposto con arroganza che di dati ne sono stati forniti sin troppi e che comunque si manterrà fede agli impegni presi, non si sa dove e non si sa con chi, visto che nessuno ha mai dichiarato pubblicamente quanti addetti resteranno alla Laika dopo la costruzione del nuovo insediamento».

I dati fino forniti finora all’opinione pubblica dall’azienda sono quantomeno contraddittori: Laika spa dichiara crescita costante dell’occupazione e invece da 4 anni perde costantemente addetti (da 250 a 233 nel 2006), dichiara aumento costante della produzione e invece nell’ ultimo anno perde fatturato e quote di mercato (dimezzata nel 2006 la vendita di Motorhome, quasi 10 milioni di euro in meno).

Il sospetto secondo gli ambientalisti è che al di là dell’impatto ambientale «questa operazione nasconde una speculazione immobiliare; Laika sfrutterà la rendita di posizione derivante dal paesaggio nel quale si inserisce per “costruire” una immagine sul mercato accattivante e di prestigio ai propri caravan, e capitalizzerà al contempo gli introiti della vendita dei propri capannoni a Sambuca, dove peraltro il comune di Tavarnelle aveva previsto 15 ettari di nuova espansione».

domenica 28 gennaio 2007

Rischio di casi Laika più che Monticchiello

La Repubblica, 28 Gennaio 2007

LEGAMBIENTE Cauto sì al Pit, a differenza di Italia Nostra e WWF

Tutela e avviso reddito, non rendita

'Rischiamo più casi Laika che casi Monticchiello'. Quasi una battuta quella del direttore di Legambiente toscana Fausto Ferruzza. Una battuta con un grande potere evocativo però a proposito di quello che Legambiente pensa delle nuove norme urbanistiche del 'Pit', il piano d'indirizzo territoriale che il governo regionale porterà sui banchi del 'parlamentino' toscano entro l'estate. Per mesi e mesi Ferruzza, assieme a Roberto Cecchi dell'Associazione Ambiente e lavoro, ha partecipato alla elaborazione del Pit. Proposte, richieste di modifiche, dibattiti: 'E se nelle prime bozze il Pit era più 'sviluppista', il risultato ora è che abbiamo un testo condivisibile, innovativo in molte parti', dicono Ferruzza e Cecchi.

Un giudizio favorevole che si stacca da quello di Italia Nostra e Wwf, che hanno scelto di ritirarsi dal tavolo della concertazione regionale. Un giudizio che divide il mondo ambientalista toscano: 'Con l'accordo raggiunto col ministro dei beni culturali Rutelli si è anche aggiunto il tassello mancante della tutela del paesaggio'. E sommato alle innovazioni del Pit, all'esame di 'contabilità ambientale' per i singoli interventi, secondo Ferruzza e Cecchi, la normativa che è venuta fuori è di sicuro 'avanzata'.

Una polizza d'assicurazione contro i casi Monticchiello? 'Non esistono polizze contro la speculazione, non possono esistere norme decisive di questo tipo - dicono Legambiente e Ambiente e lavoro - ma le direttive del Pit diminuiscono di sicuro il rischio'. La stessa decisione di avviare la verifica su tutte le vecchie operazioni urbanistiche che non hanno ancora prodotto convenzioni tra Comuni e privati è un fatto importante: 'Inserito nel Pit per effetto delle nostre richieste', dicono Ferruzza e Cecchi.

Quanto all''Avviso pubblico' per i grandi progetti urbanistici, lo strumento che consente ai Comuni di scegliere tra i progetti presentati dai privati e di localizzare l'intervento solo dopo la scelta, aiuta a depotenziare la pressione della rendita. Certo, dicono Ferruzza e Cecchi, 'da solo non è in grado di invertire un modo di gestire che consuma territorio e favorisce la rendita.

Ma è comunque il primo passo per la creazione di una cultura di governo: 'Il Pit che individua il corridoio tirrenico come asse regionale deve fare i conti, del resto, con le spinte fiorentine che vorrebbero un modello monocentrico, il capoluogo da cui tutto s'irradia'.

Un giudizio positivo. Che non esclude però anche qualche perplessità: 'Non è ancora chiaro quale sia il criterio dirimente tra i limiti all'edificazione nei Piani strutturali e l'uso sostenibile del territorio in vista di un rilancio degli investimenti produttivi a scapito di quelli speculativi', dicono Ferruzza e Cecchi. Il rischio insomma, visto che l'assessore regionale all'urbanistica Riccardo Conti parla sempre di 'favorire il reddito e non la rendita', che ci siano sì meno casi Monticchiello, ma più casi come quello della Laika a San Casciano: 'Uno stabilimento grande quanto una torre gemella messa per orizzontale che, oltretutto, non dà assicurazioni per i dipendenti e per il futuro'.

Ma anche per questo Ferruzza e Cecchi rivolgono un appello ai cugini ambientalisti oggi separati: 'Con loro saremmo più forti, vorremo che tornassero con noi a discutere di queste cose'.

(m.v.)

S.Casciano Laika: è scontro. Veto ambientalista sul Ponterotto

Andrea Ciappi, La Nazione Firenze, 28 Gennaio 2007

DIBATTITO
Venerdì sera duro faccia a faccia ambientalisti- Giunta in un consiglio comunale,
affollato di pubblico


OTTOCENTO. E’ il numero dei posti di lavoro a rischio che emerge dalle pieghe dello scontro all’ultimo sangue tra ambientalisti e Comuni. In prima istanza, nell’occhio del ciclone, S.Casciano. Non è cifra da fantascienza perché deriva da fonti ufficiali ed autorevoli. Sono i casi Laika al Ponterotto e cave col polo industriale di Testi. Dettagli: venerdì sera il colossale faccia a faccia si è materializzato nel consiglio comunale aperto sul trasferimento Laika (da Sambuca a Ponterotto, azienda leader per i caravan).

Erano schierati sigle ambientaliste (da “S.Casciano per l’Ambiente” con Franco Bolognesi a Italia Nostra ed altri, tutti contrari al trasferimento per motivi ambientali) da una parte, lavoratori, sindacati ed Rsu Laika dall’altra. Giunta, maggioranza in consiglio, Rsu Laika, lavoratori e sindacati hanno detto chiaro: se Laika non va al Ponterotto, sono quasi 300 i posti di lavoro in bilico, 400 con l’indotto.

Ciò che pensano gli ambientalisti: '326 mila metri cubi di cemento distruggeranno un pezzo del fondovalle della Pesa, ne incentiveranno l’urbanizzazione e impediranno la realizzazione di un vero parco territoriale fluviale.

TESTI E’ polemica anche sul polo industriale

Al contempo Laika, che ha già cominciato a vendere i suoi capannoni a Sambuca, potrà lucrare a Tavarnelle sulla vendita dei volumi e dei terreni'.
Maria Teresa Lumachi, capogruppo Fi-Udc, favorevole in sostanza a Laika, chiede 'garanzie anche per il futuro dell’occupazione, con un forte vincolo di destinazione d’uso dell’area Laika perché non si possono avere ulteriori speculazioni edilizie a danno dell’occupazione'.

E chiede anche che la zona sia fornita di infrastrutture come la strada di fondovalle Pesa tra la Siena-Firenze e la Sgc Firenze-Livorno.
Alt: non finisce proprio qui, al capitolo ambiente ed annessi scontri.
Detto che su Laika pende sempre un esposto degli ambientalisti alla Procura, c’è che nel senese le grandi cave 'Sacci' sono state bloccate perché il Comune di Gaiole avrebbe ravvisato 'irregolarità'. Le cave sono contestate dal Comitato 'Pro Monti Grossoli'.

Succede che le cave gaiolesi lavorano in sintonia con quelle di Testi (S.Casciano, sempre di 'Sacci' Spa) per fabbricare cemento. Quindi, con Gaiole ferma rischia di fermarsi anche Testi.

venerdì 26 gennaio 2007

Associazioni e comitati 'Laika manipola i bilanci'

Tommaso Galgani, l'Unità, 26 gennaio 2007

Come realizzare una speculazione edilizia manipolando dati: questa l'accusa del dossier 'Le carte false della Laika', preparato da Wwf, Legambiente, Italia nostra e Amat. Tre i punti contestati al progetto della variante Laika, tramite cui il comune di San Casciano concederebbe all'azienda di caravan, già titolare di un impianto industriale di 24mila mq a Tavarnelle, altri 11 ettari di terreno, 3 dei quali occupati da un capannone, presso Ponterotto. Il primo punto concerne proprio la ventilata mancanza di alternative a Ponterotto.

Per il dossier, Laika ha gonfiato i 34mila mq di destinazione produttiva del nuovo spazio, contro ogni logica di razionalizzazione che imporrebbe piuttosto un riuso delle aree di Tavarnelle. In secondo luogo, Laika ha sbandierato l'effetto traino del nuovo stabilimento nell'influenzare in positivo le vendite future; ma il Cda nel 2005 annunciò che i mercati si sarebbero stabilizzati e che l'azienda avrebbe dovuto incrementare gli utili più che il fatturato, comprimendo i costi. 'Come quindi aumenterebbero gli addetti?' sostiene Giuseppe Pandolfi di Legambiente alludendo alla mancanza di garanzie occupazionali, 'usate come ricatto da Laika per fare le sue speculazioni immobiliari'. Sulla questione, oggi a San Casciano ci sarà un consiglio comunale aperto.

'La Laika ha manipolato i dati' i comitati attaccano l'azienda

Paolo Ceccarelli, Il Firenze 26/1/2007

San Casciano. Oggi il Consiglio comunale 'aperto' sul progetto per l'edificazione del nuovo insediamento

Intanto i sindacati difendono la realizzazione della sede: 'Garanzia per i lavoratori'

'Il nuovo insediamento della Laika a San Casciano Val di Pesa avrà un impatto devastante sul paesaggio e viene giustificato con informazioni manipolate'. Con il Consiglio comunale di oggi, l'Amministrazione di San Casciano farà il penultimo passo verso l’approvazione del progetto del nuovo stabilimento della Laika a Ponterotto, ma le associazioni ambientaliste non demordono e tornano all’attacco .

LEGAMBIENTE , Wwf, Italia nostra, Amat e l’Associazione di San Casciano per la tutela dell’ambiente contestano i dati forniti dall’azienda di caravan per convincere l’opinione pubblica dell’utilità del nuovo insediamento.

'E’ stato raccontato che non esistono alternative alla costruzione dello stabilimento di Ponterotto e che la Laika ha bisogno di una nuova sede per mantenere stabile il fatturato e assumere più dipendenti – dice Giuseppe Pandolfi di Legambiente – Niente di tutto ciò è vero. La ditta di caravan è attualmente proprietaria di capannoni che non usa o sta per vendere e ai suoi azionisti l'impresa ha detto che il fatturato resterà stabile per i prossimi tre anni. Il vero problema dell'impresa è il costo del lavoro, tant'è vero che rispetto al 2000 ha ridotto il personale. Com'è possibile che una ditta che è in sofferenza a causa del costo del lavoro realizzi un nuovo insediamento per assumere più persone?'.

Queste tesi però non sono condivise dai sindacati dei lavoratori, che ribadiscono il loro parere favorevole alla nuova sede della ditta di caravan. 'La costruzione dello stabilimento – scrive la Cgil – rafforzerebbe occupazione e reddito per le oltre 400 famiglie (dei lavoratori di Laika e dell’indotto) della zona . Secondo il sindacato il nuovo insediamento migliorerà l’ambiente di lavoro e quindi le condizioni di sicurezza per i lavoratori, senza contare che la Laika rappresenta già «un punto di eccellenza per l’economia locale'.

Una posizione che non piace affatto a Legambiente: 'Siamo amareggiati per l’atteggiamento del sindacato'.

giovedì 25 gennaio 2007

Variante Laika: 'L'azienda ha manipolato le info sui bilanci'

Controradio, 25/01/2007

registrazione audio Pandolfi, Controradio

La denuncia arriva dai un pool di associazioni e comitati che oggi hanno presentato un video in cui, atti di bilancio alla mano, si proverebbe come l'azienda produttrice ed assemblatrice di camper e similari chiede di realizzare un nuovo stabilimento di Laika

La Laika ha manipolato i dati e le informazioni che riguardano il suo stato attuale e le sue previsioni economiche al fine di accreditare le finalità esclusivamente produttive dell'investimento per il nuovo insediamento di Ponterotto.

La denuncia arriva dai un pool di associazioni e comitati (da Legambiente al WWF a Italia Nostra al comitato per l'ambiente di San Casciano) che oggi hanno presentato un video in cui, atti di bilancio alla mano, si proverebbe come l'azienda produttrice ed assemblatrice di Camper e similari, in realtà, chiede di realizzare un nuovo stabilimento di 360 mila metri cubi per motivi che con la missione produttiva hanno evidentemente poco a che fare.

'I bilanci- dicono i comitati che domani interverranno al consiglio comunale aperto previsto per le 16 e 30 a San Casciano- ci dicono che non è vero che non c'erano alternative, né che l'azienda è in crescita, e nemmeno o che il nuovo stabilimento darà garanzie occupazionali'.

Per Giuseppe Pandolfi del circolo di Legambiente il Passignano 'i dati sulla reale superficie produttiva non tornano: la Liaka ha forzato i dati per ottenere concessioni su tre ettari; e poi non è vero che l'azienda ha una crisi di produzione, piuttosto non riesce a vendere e sta perdendo quote di mercato, con 10 milioni di motorom prodotti'. 'Infine- dice Pandolfi- l'azienda sta già riducendo l'occupazione'.

Secondo Pandolfi Laika intende in realtà fare un'operazione immobiliare che porterà ad una riorganizzazione dell'azienda e probabilmente anche ad una diminuzione del costo del lavoro, dunque, quasi certamente, a nuovi licenziamenti.

martedì 23 gennaio 2007

Caso Laika: c'è attesa per il consiglio comunale aperto

Greenreport, 23/01/2007

Ma il fronte del no è già critico: 'Il dibattito è convocato alle 16,30 di un giorno lavorativo, con discutibili modalità che impediscono interventi programmati'

FIRENZE. Continua la vicenda sulla variante Laika a San Casciano Valdipesa di cui greenreport si è più volte occupato. Secondo associazioni e comitati che si battono per il no al progetto la discussione finisce nel modo peggiore. Abbiamo chiesto spiegazioni a Giuseppe Pandolfi, uno degli esponenti del vasto schieramento contrario alla variante.

'Per venerdì 26 gennaio è stato convocato il consiglio comunale aperto richiesto dalle associazioni ambientaliste che chiuderà la fase istituzionale di confronto e verifica sul testo e sui contenuti della Variante urbanistica destinato a consentire a Laika un colossale affare: 326000 metri cubi di cemento che distruggeranno un pezzo del fondovalle della Pesa, ne incentiveranno la urbanizzazione e impediranno la realizzazione di un vero parco territoriale fluviale'.

Questo è quanto voi affermate nel merito. Ma cosa c’è che non va nella convocazione del consiglio?
'Il dibattito è convocato alle 16,30 di un giorno lavorativo, con discutibili modalità che impediscono interventi programmati e non ridotti a slogan da parte dei movimenti contrari all’operazione. L’amministrazione comunale - continua Pandolfi - adducendo a pretesto la radicalizzazione dello scontro e l’esposto da noi presentato alla procura della repubblica, ha inoltre rifiutato di confrontarsi pubblicamente sulle osservazioni critiche e sui dubbi che i movimenti ambientalisti sollevano in merito alle effettive garanzie occupazionali e alle reali motivazioni economiche che sottostanno a questa operazione: un brutto segnale di come esista una insofferenza verso movimenti e associazioni che non si pieghino a fare una semplice opposizione di facciata, ed una manifestazione di debolezza da parte di chi continua a dichiarare che questa variante è un atto doveroso per salvare occupazione e prospettive di sviluppo del territorio. Tutto ciò dimostra come la decisione di concedere all’impresa l’edificabilità dei terreni agricoli acquistati a Ponterotto sia stata sin dall’inizio una scelta non contrattabile, non ridiscutibile, non modificabile di cittadini e movimenti'.

Sarete presenti quindi in consiglio?
'Noi cercheremo comunque di essere presenti in aula, diffonderemo l’informazione presso la popolazione, consegneremo quel giorno ufficialmente le centinaia di firme raccolte tra i cittadini residenti e le oltre 160 firme di urbanisti, architetti e professionisti del territorio sull’appello contro la Variante'.

Qual è la situazione ad oggi?
'La maggioranza e l’Amministrazione hanno fatto muro verso qualsiasi possibilità di riduzione dell’impatto della variante - prosegue Pandolfi - rigettando tutte le osservazioni delle associazioni ambientaliste, anche quella che chiedeva semplicemente di inserire meccanismi rigidi di convenzionamento da parte dell’azienda che impedissero future riduzioni dell’occupazione o speculazioni, o quella che chiedeva almeno una riduzione delle volumetrie, visto che la stessa LAIKA ha già annunciato di voler realizzare per ora solo un capannone di 20.000 mq prendendosi però la concessione di altri 12600 mq edificabili che ovviamente saranno vendibili in qualunque momento anche in caso di rilocalizzazione dell’azienda, incrementando perciò il valore della proprietà. Su 25 osservazioni alla Variante presentate da cittadini e associazioni - conclude Pandolfi - l’unica recepita dalla Amministrazione è stata quella della Laika, che chiedeva di ridistribuire in maniera più confacente ai suoi interessi il verde pubblico all’interno dell’azienda»'

Nello spazio concesso alle associazioni ambientaliste e comitati, parleranno in consiglio Fausto Ferruzza (direttore regionale Legambiente), Maria Rita Signorini (Consigliere nazionale Italia Nostra), Luca Ragazzo (Consigliere provinciale, Federazione dei verdi), Alberto Magnaghi (Presidente Rete Nuovo Municipio).

lunedì 22 gennaio 2007

Esposto alla Procura della Repubblica di Firenze

(22 Gennaio 2007)

I sottoscritti firmatari, cittadini residenti e rappresentanti o esponenti delle associazioni di tutela e salvaguardia dell'ambiente sottoelencate, segnalano alla Procura di Firenze alcune caratteristiche dell'iter che ha condotto il Consiglio Comunale di San Casciano in val di Pesa alla DELIBERA CONSIGLIO COMUNALE N. 41 DEL 13.06.2006, avente per oggetto 'P.R.G: Accordo di pianificazione per la Variante al PRG ed integrazione Piano Strutturale e contestuale Variante al P.T.C. Provincia di Firenze per individuazione zona per attività produttiva in località Ponterotto. Ratifica intesa preliminare ai sensi dell'Art. 22 L.R. n. 1/05 Adozione di variante al PRG, adozione di variante al Piano di classificazione acustica'. Fermo rimanendo che spetta alla Procura stessa l?eventuale acquisizione di atti, e la valutazione sulla sussistenza o meno di irregolarità, si rappresenta quanto di seguito

PREMESSO

Che la delibera in oggetto riguarda la realizzazione di una zona D per attività produttiva in località Ponterotto finalizzata ad ospitare uno stabilimento industriale della società LAIKA CARAVANS.

Che le associazioni sottoelencate hanno sin da subito manifestato la propria contrarietà al progetto in riferimento, criticandone tanto il merito, per motivi di carattere paesaggistico-ambientale, quanto il metodo, che stravolge quelle che a nostro avviso sono le corrette prassi di formazione degli strumenti urbanistici.

Che su tale questione di legittimità della procedura è stata presentata da alcune associazioni ambientaliste una osservazione alla Delibera di adozione da parte del Comune di San Casciano (ALLEGATO 1), osservazione alla quale l'ufficio tecnico ha risposto dichiarando (ALLEGATO 2, pag 19):
'Premesso che nell'osservazione non si ravvisano aspetti di rilevanza tecnica, anche in mancanza di specifici riferimenti in ordine alle norme che si presumono violate, per quanto di competenza si ribadisce che l'Ufficio ha condotto le procedure di variante nel rispetto delle norme nazionali e regionali vigenti. Pertanto non si ravvisano elementi di illegittimità che supportino la richiesta di annullamento della procedura di variante, ferme restando le altre considerazioni che però non assumono rilevanza di natura tecnica.'

Che in tale maniera l'ufficio tecnico ha di fatto eluso la questione posta nella osservazione, che non riguarda problemi inerenti la procedura a seguito della prima delibera ufficiale di avvio del procedimento (del. CC n131 del 7/06/2004, ALLEGATO 3), ma la modalità con la quale si è giunti a definire e perimetrare la superficie oggetto di Variante, che corrisponde esattamente alle proprietà agricole acquisite da LAIKA nel 2002 successivamente a primi contatti con le amministrazioni locali. (ALLEGATO 4: sovrapposizione catastale).

SI ESPONGONO ALL'ATTENZIONE DELLA PROCURA I SEGUENTI FATTI:

- Nel 1997 il Comune di Tavarnelle concede alla Laika, con una variante ad hoc, di realizzare su una superficie coperta di 6500 mq su due piani (per totali 13000 mq di superficie) la sede di Laika 3: un capannone che dovrebbe rispondere alla esigenza manifestata dalla azienda e dalle maestranze di ovviare alla problematica situazione logistica dell'impresa: 6 capannoni localizzati in tre diversi lotti distanti tra loro, tettoie in amianto fatiscenti, temperature estive proibitive (a tale variante viene dato parere favorevole persino dalle associazioni ambientaliste).


- Nel 2000 la dirigenza dell'impresa fa presente che ritiene non adeguato il capannone ottenuto in variante, che viene però realizzato. Cominciano contatti non formali e non ufficiali con le amministrazioni di San Casciano Val di Pesa e di Tavarnelle. Di ciò fa fede una dichiarazione resa (e registrata) dall'allora sindaco Pietro Roselli nel Consiglio Comunale di San Casciano svoltosi in data 13/6/2006, che data appunto al 2000 l'inizio della ricerca di nuove soluzioni localizzative e dell'impegno in tal senso delle amministrazioni locali.
- Il 9 settembre 2002 si riunisce il CdA della LAIKA (ALLEGATO 5: Verbale CdA), e il nuovo presidente del CdA, Hans Jurgen Burkert, dichiara alla nuova dirigenza dell'azienda (rilevata dal gruppo tedesco Hymer) come 'l'utilizzo dello stabilimento noto come 'Laika 3 nuovo', di recente ultimazione, non sia compatibile con gli attuali progetti di ottimizzazione della filiera produttiva'. Burkert propone al CdA di vendere l'immobile appena realizzato (valutato dalla Gabetti tra 12 e 12,9 milioni di Euro) per avviare il nuovo progettato stabilimento industriale, da finanziarsi in parte con la vendita dello stabilimento appena realizzato in variante urbanistica a Tavarnelle e MAI USATO PER FINI PRODUTTIVI.

Burkert dichiara di avere già i contatti con i finanziatori e '..con alcune imprese edili anch'esse interessate alla realizzazione del progetto'. Illustra inoltre '..l'attuale situazione urbanistica dell'area nonché le possibili soluzioni edificative già studiate e sottoposte a un vaglio preventivo delle autorità locali'. Burkert si spinge inoltre sino a dichiarare che 'Il nuovo complesso sorgerà su di un'area di circa 150000 mq nel comune di San Casciano Val di Pesa (Firenze) poco distante, quindi, dall'attuale sede e sarà realizzato per il 2004, si prevede per l'agosto 2004 il trasferimento di sede'.

Dal punto di vista urbanistico l'area è al momento AGRICOLA, quindi lo stabilimento non si potrebbe fare.
- In quella sede il CdA delibera all'unanimità di seguire la strada proposta dal presidente, delibera quindi di procedere a riscatto anticipato e immediata vendita dello stabilimento appena realizzato a Tavarnelle, e di acquistare per una cifra di circa 3,5 milioni di Euro i terreni agricoli in località Ponterotto per i quali vengono puntualmente indicate le proprietà. Vengono conferiti al consigliere Heinric Dumpe i necessari poteri per compiere tutti gli atti necessari, e infatti sarà Dumpe a siglare i contratti e a confrontarsi con la comunità locale.

- Nel mese di ottobre 2002 vengono siglati i preliminari dei terreni (ALLEGATO 6: preliminare con sigg.ri Ricci), il terreno in quel momento agricolo viene acquistato ad un prezzo tra i 20 e i 23 Euro al mq, prezzo ben distante dal valore di un terreno fabbricabile industriale che nella zona del Chianti si aggira tra i 90 Euro/mq (pagati da artigiani per la adiacente zona artigianale del Ponterotto) e i 200 Euro/mq di stime di mercato tra Poggibonsi e Empoli. Gli acquisti vengono perfezionati entro dicembre e dalle visure catastali (ALLEGATO 7) risultano di proprietà Laika da atto pubblico del 10/12/2002. Poiché su questo punto dell'acquisto terreni sono stati chiesti da più parti chiarimenti alla Amministrazione Comunale, LAIKA ha prodotto in data 8/06/2006 un documento (ALLEGATO 8) nel quale dichiara un costo finale di acquisto, comprensivo di tasse e oneri, di euro 4.574.000, voce che collima con la messa in bilancio di Laika nel 2003 di euro 4.274.500,62 per acquisto immobili e terreni (ALLEGATO 9).

- Solo il 31 marzo 2003 viene votato in Consiglio Comunale di San Casciano un documento di indirizzo (il primo atto ufficiale) che invita la Giunta Comunale ad attivarsi per questo progetto di nuovo insediamento.

- Poiché San Casciano non ha ancora adottato il Piano Strutturale, questo strumento viene predisposto in modo da poter poi consentire l'avvio immediato della variante, ossia nella versione finale del Piano Strutturale adottato dal C.C. (29/3/2004) si inserisce la previsione di insediamento produttivo dando titolarità a dei volumi, cioè non si parla di generico insediamento produttivo, ma si esplicita in uno strumento di pianificazione, art. 14.2, che sono previste ulteriori ampliamenti delle zone produttive '..nell'ambito del vigente PRG (Le Mandrie, Calzaiolo) e anche oltre (eventuale stabilimento Laika)? (ALLEGATO 10). Per chiarire l'aspetto paradossale della vicenda, se LAIKA si fosse tirata indietro e si fosse fatto avanti un altro imprenditore con pari garanzie occupazionali, pur acquistando i terreni non avrebbe potuto edificare su quella zona in quanto i volumi 'hanno un nome e cognome? e solo un'altra variante avrebbe potuto sbloccare la cosa.

- Nel giugno del 2004 parte con delibera di G.C n 131 l'avvio del procedimento di variante ai sensi dell?art. 40 LR 5/95.
- Nel luglio 2006 la giunta comunale risponde con un manifesto pubblico alle accuse da più parti avanzate sulla correttezza del procedimento di variante, con un testo che recita in questo modo: 'Riguardo all'acquisizione del terreno occorre chiarire quanto segue: la trattativa si è svolta direttamente tra le parti e si ritiene che l'accordo abbia soddisfatto entrambe, il che significa che non si è agevolato né la speculazione fondiaria, cioè i venditori i quali naturalmente, al momento della vendita, erano consapevoli che Laika non acquistava quel terreno 'per coltivar carciofi', né la parte acquirente cioè Laika in quanto consapevole che l'amministrazione comunale avrebbe posto dei vincoli alla destinazione produttiva per molti anni, evitando così eventuali appetiti speculativi.' (ALLEGATO 11).

- In un articolo pubblicato su Metropoli del 20 ottobre 2006 (ALLEGATO 12), sempre in risposta alle polemiche sul percorso di formazione della variante, l'ex sindaco Pietro Roselli rivendica apertamente la paternità della localizzazione dell'intervento, ed in risposta a specifica domanda sull?argomento dichiara apertamente che '..noi che siamo stati fin da subito in questa partita, abbiamo deciso che potevamo trovare spazi laddove fin dal 1985, abbiamo una zona industriale (Ponterotto), che è stata ridotta per non dare spazi e 'sponde' a chi viene da fuori'. Si allega per completezza anche l'articolo della associazione 'Legambiente' pubblicato nella edizione del 27 ottobre della rivista che risponde a tali affermazioni ponendo delle questioni sulla trasparenza del percorso.

TUTTO CIÒ PREMESSO, I SOTTOSCRITTI CHIEDONO
che la S.V.Ill.ma voglia indagare se nei fatti sopra esposti possano ravvisarsi ipotesi di reato, individuando gli eventuali responsabili. Chiedono inoltre che, qualora accerti violazioni di legge, voglia prendere tutti quei provvedimenti atti a far cessare eventuali comportamenti non regolamentari e pregiudizievoli per l'ambiente e il territorio.

I sottoscritti chiedono di essere informati circa l'eventuale richiesta di archiviazione, ai sensi di quanto disposto dall'articolo 408, comma 2, c.p.p., e sull'eventuale richiesta di proroga del termine delle indagini preliminari, ai sensi dell'art. 406, commi 3 e 5, c.p.p..(1). Ove il Pubblico Ministero ritenga di procedere con decreto penale, dichiarano di opporsi.


Paolo Sorgentone Circolo Legambiente 'Il Passignano'
Giuseppe Pandolfi Circolo Legambiente 'Il Passignano'
Guido Scoccianti WWF
Claudio Greppi Italia Nostra
Franco Bolognesi Associazione San Casciano per la tutela dell'Ambiente
Giovanni Ricasoli Firidolfi Fondazione per la Tutela del Territorio del Chianti Classico ONLUS
Stefano Mazzoni AMAT Montespertoli

mercoledì 17 gennaio 2007

Consiglio aperto, si parla di Laika

IL Corriere di Firenze, 17 Gennaio 2007

San Casciano - Signorini e Mazzei invitano cittadini, sindacati e associazioni - Resa dei conti per far il punto sul futuro insediamento

SAN CASCIANO VAL DI PESA - Il consiglio comunale torna al lavoro sulla questione Laika. Lo farà il prossimo 26 gennaio alle 16,30 presso la biblioteca comunale riunendosi in una seduta aperta al confronto con i vari esponenti del territorio. L’invito a partecipare è stato esteso alle associazioni e alle organizzazioni sindacali locali per discutere e dare modo a ciascuno di esprimere le proprie considerazioni sulla variante Laika.

Ad illustrare le motivazioni di questa convocazione il sindaco Ornella Signorini e il presidente del consiglio comunale Gianni Mazzei 'Gli amministratori di un Comune - spiega in apertura il primo cittadino - sono chiamati a svolgere il non sempre facile ruolo di analizzare il territorio, esaminarne le criticità e le potenzialità per poi cogliere le opportunità più orientate a migliorarlo e ad innalzare il livello dei suoi percorsi di sviluppo. L’insediamento della Laika al Ponterotto rappresenta un’irrinunciabile opportunità per la crescita del nostro territorio.

Della strategia politica che si intende attuare per concretizzare tale scelta, utile - lo ribadisco - a tutelare gli interessi del mondo del lavoro - discuteremo, spero in modo propositivo, nel corso del prossimo consiglio comunale che sarà volutamente aperto ai contributi e agli interventi di tutti gli attori del territorio, portatori degli interessi locali. A loro la seduta del 26 gennaio, indetta con il proposito di consentire ai cittadini di contemplare non una sola voce ma i diversi punti di vista espressi da più soggetti, darà l’occasione di riportare la propria posizione in un confronto politico che conta sulla partecipazione e sulla presenza di tutte le categorie sindacali e le associazioni socio-economiche locali.

Il consiglio darà anche a noi amministratori la possibilità di esplicitare un progetto che personalmente difendo con la massima trasparenza sin dai tempi della campagna elettorale, essendo inserito nel programma della coalizione. Mi aspetto che da questo incontro sorga un dibattito che, lungi dal decretare vincitori e vinti, metta in luce la strategia che si è inteso perseguire nell’interesse collettivo dei cittadini e dei lavoratori.

Non penso sia opportuno disperdere tempo ed energie rimettendo per l’ennesima volta in discussione le modalità del percorso attivato che riteniamo ovviamente essere corrette. Quello che ci interessa non è il terreno delle procedure, ma un confronto aperto sul piano politico con le diverse posizioni di una comunità che il territorio lo vuole vivere con seria consapevolezza e guardando anche alle prospettive future, agli obiettivi che possano assicurarle vitalità e dinamismo'.

'Come presidente del consiglio comunale - aggiunge Gianni Mazzei - sono orgoglioso del fatto che il consiglio, in tutte le sue componenti, si sia aperto ad un confronto e ad un dialogo con quanti hanno presentato le osservazioni alla Variante, dimostrando grande attenzione a tutte le voci contrarie al trasferimento dell’azienda.

La scelta di convocare un consiglio comunale aperto rappresenta un ulteriore passo di quel lavoro che i consiglieri, in seno alla commissione ambiente e territorio, hanno svolto con estrema puntualità e coerenza'.

Laika, il trasferimento è ancora lontano

Andrea Settefonti, La Nazione, 17/1/2007

Previsto per il 26 un consiglio comunale sull’argomento

SONO PASSATI quattro anni e del previsto trasferimento della Laika dalla zona industriale di Sambuca, Tavarnelle Val di Pesa, a quella di Ponterotto, San Casciano, si continua soltanto a discuterne. All’azienda era stato promesso che tutto si sarebbe risolto nel giro di due anni. Era il 2002. Di anni ne sono passati quattro, ma del nuovo capannone Laika non è stato posato un solo mattone.
Anzi. Si continua soltanto a parlarne. Come il prossimo 26 gennaio quando è stato convocato un consiglio comunale aperto. Il confronto sarà con i vari esponenti del territorio, sono state invitate a partecipare anche le varie associazioni e le organizzazioni sindacali locali per discutere e dare modo a ciascuna di esprimere le proprie considerazioni sulla variante Laika. Sono stati invitati anche quelli che hanno recentemente hanno presentato ricorso contro la scelta del Comune. Che tuttavia continua ad avere le idee chiare.
'L’insediamento — spiega il sindaco Ornella Signorini — della Laika al Ponterotto rappresenta un’irrinunciabile opportunità per la crescita del nostro territorio'.

SE, DUNQUE, da una parte l’amministrazione è intenzionata a portare avanti la pratica Laika, chi non ne vuole sapere del trasferimento sono Legambiente ‘Il Passignano’, Wwf delegazione Firenze, Italia Nostra, Comitato per l’Ambiente di San Casciano, Amat Montespertoli e la Fondazione per la tutela del territorio del Chianti Classico onlus, che hanno presentato un esposto alla Procura della Repubblica per una questione legata all’acquisto del terreno da parte di Laika nel 2002.

IN PRECEDENZA, le stesse associazioni, avevano lanciato un appello sottoscritto da numerosi professionisti e professori universitari per chiedere al Comune di San Casciano di fare marcia indietro. Ed è a loro che si rivolge il sindaco Signorini in previsione del consiglio comunale di fine gennaio. 'Mi aspetto — conclude — che dall’incontro sorga un dibattito che, lungi dal decretare vincitori e vinti, metta in luce la strategia che si è inteso perseguire nell’interesse collettivo dei cittadini e dei lavoratori'.
Dal suo punto di vista, Laika spiega i motivi della scelta legata alla qualità della produzione.

'LA INFELICE e ormai onerosa collocazione logistica attuale (su cinque stabilimenti distanti tra loro, ndr) assieme all’esigenza di garantire agli addetti benessere e sicurezza nel posto di lavoro ha spinto l’azienda a progettare un nuovo stabilimento che renda possibile una moderna produzione a fronte della concorrenza del settore che dispone oggi in massima parte di stabilimenti recentissimi e moderni e garantisce alti standard nelle condizioni di lavoro'.