Greenreport, 01/03/2007
SAN CASCIANO (Firenze). Ieri il consiglio comunale di San Casciano ha approvato a maggioranza la variante Laika. Una decisione annunciata da tempo, nonostante la lunga battaglia delle associazioni ambientaliste che anche in quest’ultimo atto istituzionale segnalano le ennesime sorprese negative da parte dell’azienda.
«All’azienda era stata richiesta la visione del tanto propagandato piano industriale di Laika – si legge nella nota a firma di Legambiente “Il Passignano”, Wwf sezione Firenze, Italia Nostra, Ascta, Amat, fondazione per la tutela del chianti classico - che dovrebbe garantire i benefici sull’occupazione derivanti da questa cementificazione. L’azienda ha risposto con arroganza che di dati ne sono stati forniti sin troppi e che comunque si manterrà fede agli impegni presi, non si sa dove e non si sa con chi, visto che nessuno ha mai dichiarato pubblicamente quanti addetti resteranno alla Laika dopo la costruzione del nuovo insediamento».
I dati fino forniti finora all’opinione pubblica dall’azienda sono quantomeno contraddittori: Laika spa dichiara crescita costante dell’occupazione e invece da 4 anni perde costantemente addetti (da 250 a 233 nel 2006), dichiara aumento costante della produzione e invece nell’ ultimo anno perde fatturato e quote di mercato (dimezzata nel 2006 la vendita di Motorhome, quasi 10 milioni di euro in meno).
Il sospetto secondo gli ambientalisti è che al di là dell’impatto ambientale «questa operazione nasconde una speculazione immobiliare; Laika sfrutterà la rendita di posizione derivante dal paesaggio nel quale si inserisce per “costruire” una immagine sul mercato accattivante e di prestigio ai propri caravan, e capitalizzerà al contempo gli introiti della vendita dei propri capannoni a Sambuca, dove peraltro il comune di Tavarnelle aveva previsto 15 ettari di nuova espansione».