Greenreport, 23/01/2007
Ma il fronte del no è già critico: 'Il dibattito è convocato alle 16,30 di un giorno lavorativo, con discutibili modalità che impediscono interventi programmati'
FIRENZE. Continua la vicenda sulla variante Laika a San Casciano Valdipesa di cui greenreport si è più volte occupato. Secondo associazioni e comitati che si battono per il no al progetto la discussione finisce nel modo peggiore. Abbiamo chiesto spiegazioni a Giuseppe Pandolfi, uno degli esponenti del vasto schieramento contrario alla variante.
'Per venerdì 26 gennaio è stato convocato il consiglio comunale aperto richiesto dalle associazioni ambientaliste che chiuderà la fase istituzionale di confronto e verifica sul testo e sui contenuti della Variante urbanistica destinato a consentire a Laika un colossale affare: 326000 metri cubi di cemento che distruggeranno un pezzo del fondovalle della Pesa, ne incentiveranno la urbanizzazione e impediranno la realizzazione di un vero parco territoriale fluviale'.
Questo è quanto voi affermate nel merito. Ma cosa c’è che non va nella convocazione del consiglio?
'Il dibattito è convocato alle 16,30 di un giorno lavorativo, con discutibili modalità che impediscono interventi programmati e non ridotti a slogan da parte dei movimenti contrari all’operazione. L’amministrazione comunale - continua Pandolfi - adducendo a pretesto la radicalizzazione dello scontro e l’esposto da noi presentato alla procura della repubblica, ha inoltre rifiutato di confrontarsi pubblicamente sulle osservazioni critiche e sui dubbi che i movimenti ambientalisti sollevano in merito alle effettive garanzie occupazionali e alle reali motivazioni economiche che sottostanno a questa operazione: un brutto segnale di come esista una insofferenza verso movimenti e associazioni che non si pieghino a fare una semplice opposizione di facciata, ed una manifestazione di debolezza da parte di chi continua a dichiarare che questa variante è un atto doveroso per salvare occupazione e prospettive di sviluppo del territorio. Tutto ciò dimostra come la decisione di concedere all’impresa l’edificabilità dei terreni agricoli acquistati a Ponterotto sia stata sin dall’inizio una scelta non contrattabile, non ridiscutibile, non modificabile di cittadini e movimenti'.
Sarete presenti quindi in consiglio?
'Noi cercheremo comunque di essere presenti in aula, diffonderemo l’informazione presso la popolazione, consegneremo quel giorno ufficialmente le centinaia di firme raccolte tra i cittadini residenti e le oltre 160 firme di urbanisti, architetti e professionisti del territorio sull’appello contro la Variante'.
Qual è la situazione ad oggi?
'La maggioranza e l’Amministrazione hanno fatto muro verso qualsiasi possibilità di riduzione dell’impatto della variante - prosegue Pandolfi - rigettando tutte le osservazioni delle associazioni ambientaliste, anche quella che chiedeva semplicemente di inserire meccanismi rigidi di convenzionamento da parte dell’azienda che impedissero future riduzioni dell’occupazione o speculazioni, o quella che chiedeva almeno una riduzione delle volumetrie, visto che la stessa LAIKA ha già annunciato di voler realizzare per ora solo un capannone di 20.000 mq prendendosi però la concessione di altri 12600 mq edificabili che ovviamente saranno vendibili in qualunque momento anche in caso di rilocalizzazione dell’azienda, incrementando perciò il valore della proprietà. Su 25 osservazioni alla Variante presentate da cittadini e associazioni - conclude Pandolfi - l’unica recepita dalla Amministrazione è stata quella della Laika, che chiedeva di ridistribuire in maniera più confacente ai suoi interessi il verde pubblico all’interno dell’azienda»'
Nello spazio concesso alle associazioni ambientaliste e comitati, parleranno in consiglio Fausto Ferruzza (direttore regionale Legambiente), Maria Rita Signorini (Consigliere nazionale Italia Nostra), Luca Ragazzo (Consigliere provinciale, Federazione dei verdi), Alberto Magnaghi (Presidente Rete Nuovo Municipio).