La Costituzione della Repubblica Italiana recita all'Art. 9:
La Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.

venerdì 14 ottobre 2011

San Casciano, la legge travolta da un camper


Archeologia in rovina, 12 ottobre 2011

Sarà una moda, questa di spostare resti archeologici, se non interi edifici, lì dove fa più comodo metterli? O sarà un messaggio nemmeno tanto velato che il mondo moderno, l’Italia che avanza e che guarda al futuro, manda al mondo dell’archeologia, per dire che basta, si cambia pagina, e degli antichi non frega più niente a nessuno?

Dopo i casi di Modena e Roma, mi segnalano il trasloco forzato di una casa etrusca e di parte di una villa rustica romana nella Val di Pesa, dove il gruppo Hymer ha acquisito l’azienda Laika (quella dei camper) e ha chiesto e ottenuto una conversione di un terreno agricolo in industriale su un terreno a Ponterotto, nel comune di San Casciano, per costruire nuovi e più ampli capannoni industriali – un vero ecomostro - in piena campagna chiantigiana. Durante gli scavi per la realizzazione dei nuovi capannoni, nel 2010, sono emersi importanti resti archeologici ma, come per magia, nel mese di agosto 2011 la Giunta comunale di San Casciano ha approvato una delibera sfacciata, dal titolo ‘Approvazione accordo per la disciplina dei rapporti per la rimozione, ricollocazione, restauro e valorizzazione delle strutture archeologiche rinvenute in località Ponterotto‘ che decreta che qualunque ostacolo archeologico sarà ritrovato a Ponterotto verrà rimosso e rimesso insieme altrove.

Dal mese di aprile 2010 il consigliere comunale Lucia Carlesi chiedeva un chiarimento in merito agli scavi in atto nel sito, e l’Amministrazione comunale e la Soprintendenza rispondevano che, una volta chiusa l’indagine archeologica, sarebbe stata resa nota la relazione finale circa l’entità dei ritrovamenti che non è mai arrivata. In realtà già dal giugno del 2010 il gruppo Hymer aveva già ottenuto che i reperti fossero rimossi e ricollocati, ma nessuno ha agito con trasparenza e spiegato cosa stava accadendo.

La Carlesi ha presentato il 29 settembre scorso in Comune un ordine del giorno per chiedere la revoca della delibera, ma il consiglio comunale (guidato dal Sindaco Pescini, eletto da PD, Italia dei Valori, Sinistra per San Casciano) ha votato compatto contro.

Oggi sul sito della Provincia di Firenze è pubblicato un comunicato che dichiara sconfitta la legislazione dei Beni Culturali in Italia, con una sfrontatezza che è riassunta in questa frase ottusa:”La scelta dell’amministrazione comunale e delle parti coinvolte è stata quella di coniugare lo sviluppo economico del territorio consentendo la costruzione dell’azienda Laika e mantenendo circa 1300 posti di lavoro in situ fra dipendenti e indotto, nel massimo rispetto del paesaggio esistente, e la valorizzazione evitando in tutti i modi la ormai superata e obsoleta idea della contrapposizione fra ritrovamento archeologico e ‘vita quotidiana e contemporanea’. Una scelta che è specchio senso pubblico dell’amministrazione: garantire il lavoro nel proprio territorio e, nello stesso tempo, valorizzarne le risorse storico-culturali.”

Un pensiero e un linguaggio forzaitalioti, uno scempio da non dimenticare, la prossima volta che si va in cabina elettorale.


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