La Costituzione della Repubblica Italiana recita all'Art. 9:
La Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.

giovedì 20 ottobre 2011

L'ambiente o il salario, i rischi di un ricatto

di Paolo Baldeschi, Corriere Fiorentino, giovedì 20 ottobre 2011


Al punto in cui siamo giunti, in piena crisi economica, con la gente che perde il lavoro e deve pagare il mutuo per la casa, è quasi impossibile che si trovi una soluzione alla vicenda Laika che salvi salario e ambiente. Quando si ha la pictola alla tempia si deve mollare la borsa e se fossi nelle condizioni degli operai della Laika anch'io mi batterei per la costruzione del capannone senza ulteriori indugi.

Ma, tuttavia, sarei ben consapevole di essere sotto ricatto. E ciò, a maggior ragione deve valere per sindacalisti e politici che si sono schierati senza fare alcuno sforzo per comprendere le ragioni di chi si è opposto al progetto, quando ancora si poteva trovare una soluzione soddisfacente per tutti.

Proviamo ad immaginare cosa succederebbe se tutte le imprese industriali che si vogliono rilocalizzare in Toscana o aprire una fabbrica nella nostra regione agissero come la Hymer AG, la multinazionale tedesca che ha rilevato nel 2001 l'azienda: rifiutando di insediarsi nelle zone industriali esistenti, ma pretendendo di scegliere un'area agricola e ottenendo una variante ad hoc degli strumenti urbanistici.

Il nostro territorio sarebe disseminato di capannoni localizzati a casaccio, fuori dalle aree industriali (peraltro piene di stabilimenti dismessi e di lotti inutilizzati); con buona pace del paesaggio e ambiente che non solo sono beni di cui godono tutti, anche gli operai della Laika, ma fattori fondamentali dell'attrattività del territorio rispetto al capitale umano qualificato: i "talenti" necessari per lo sviluppo di produzioni innovative e ad alta intensità di conoscenza, l'unica chance per una modernizzazione della Toscana.

Chi sostiene qui e ora l'insediamento della Laika, dovrebbe essere consapevole che l'intero affare è stato mal condotto dal Comune di San Casciano e che si tratta di un pessimo esempio di gestione del territorio, da non ripetere. E invece no, si è scelto la strada di ridicolizzare gli oppositori, dipinti come difensori del paesaggio cartolina, utilizzando i più vieti e diseducativi slogan polemici. Un atteggiamento tanto più grave da parte dei politici il cui compito fondamentale è di comporre in una sintesi, si spera migliore, i diversi interessi e non di schierarsi acriticamente per una parte.

A meno che la Laika non sia utilizzata come una clava per colpire un avversario politico o presunto tale; tacciandolo addirittura del reato di non essere nato in Toscana (d'altronde come la multinazionale tedesca). Forse neanche il peggiore leghismo arriverebbe a tanto; ma si sa, il problema di buona parte della politica italiana, in questo caso locale, è innanzitutto un drammatico gap culturale.

Paolo Baldeschi ordinario di Pianificazione del Paesaggio